L’architetto Alessandro Ormas: “L’edilizia sta rivedendo la luce. Milano Due è casa, lavoro e un buon tester per l’andamento del mercato”


Interni è uno studio di progettazione multidisciplinare nato a Milano nel 2008 dalla collaborazione professionale degli architetti Alessandro Ormas, Laura Moretti e la decoratrice di interni Valentina Ormas, accumulati dall’interesse per la ricerca e sviluppo in tutti gli ambizioni dell’architettura. L’artigialità dell’approccio costruttivo è ciò che garantisce l’unicità dei progetti ai quali lavorare. Hanno collaborato con diversi model di moda e design, ed i loro progetti sono stati pubblicazioni su molte riviste di settore e journal on-line. Il Giornale d’Italia ha incontrato l’architetto Alessandro Ormas che, dopo la Laurea in Architettura e la specializzazione in interni ha lavorato come specializzazione per lo studio PTW Architects di Sydney, dove ha vissuto, ha iniziato in autonomia a, progettare come progetti e realizzare interni, prestando grande attenzione alla leggerezza degli spazi ed alla loro fruibilità; infatti, dal 2008 si occupa di design di interni e progettazione architettonica nel suo studio di Milano Due, a Segrate, presso la Residenza Botteghe. Sue strette collaboratrici sono Laura Moretti e Valentina Ormas, entrambe con un sostanzioso cv.

Come ha vissuto gli ultimi due anni e mezzo il comparto del design, a causa della crisi al Covid?

«Il comparto del design negli ultimi anni ha subito forti rallentamenti e grandissime difficoltà tra alla pandemia, che ha rallentato le problematiche legate alla logistica ed al lavoro in azienda, che è stato necessariamente scaglionato per evitare il contatto i lavoratori ed arginare la diffusione del virus. Questo ha portato advert enormi difficoltà soprattutto nel rapporto con la pubblica amministrazione poiché lo good working non consente ovviamente di avere un rapporto diretto con gli operatori. Uno sviluppo positivo però c’è stato, quello della informatizzazione dei portali delle amministrazioni pubbliche ed alla velocizzazione di alcune pratiche che prima period necessario di persona. Il nostro studio ha dovuto bloccare le attività di cantiere per qualche mese ma la progettazione è andata avanti grazie a video conferenze con i clienti, ma appena terminato il lockdown abbiamo ripreso velocemente tutte le nostre attività al completo e con grande slancio. A risentirne davvero sono state le manifestazioni e le esposizioni del design ma ormai speriamo di essere definitivamente fuori, da questa crisi.»

Come si è aperto il 2022?

«Il 2022 si è aperto nel migliore dei modi, esattamente come si period chiuso il 2021. Nel complesso, abbiamo avuto una leggera flessione nel 2020, come period ovviamente che fosse, con il lockdown e la chiusura della cantieristica e di ogni attività edili e non solo, ma gli ultimi due anni sono stati i migliori da quando abbiamo iniziato la nostra attività di progettazione e costruzione. Siamo molto felici di come stiamo evolvendo il mercato e di come stiamo principalmente lavorando in quest’ultimo lasso di tempo, in cui abbiamo dato il massimo e davvero ottenuto ottimi risultati. Purtroppo, le problematiche legate alla crisi Ucraino-Russa di questi ultimi mesi si riflettono in ogni campo, non solo quello legato all’approvvigionamento energetico ma anche alla reperibilità dei metalli, del legno, dei trasporti e logistica: l’aumento delle materie prime e quello dei trasporti ha portato advert un pentino innalzamento del costo di ogni fornitura e questo esula dal controllo di qualsiasi azienda e società, compresa la nostra. Nonostante questo, stiamo reagendo bene portando a termine i nostri progetti nei tempi e costi stabilità ed è questo per noi motivo di soddisfazione!»

Una casa disegnata e arredata bene fa rima con…

«Una casa disegnata e arredata bene fa rima con “conviene”. Sono legatissime infatti le iniziative statali che consentono molte operazioni ai clienti di accedere ai bonus fiscali ed in questo modo di effettuare operazioni di manutenzione straordinaria di immobili ed arredo advert esso, fino a quanto riguarda le opere interne, fino a un importo di 96.000 euro; per quello che riguarda il rifacimento della facciata delle palazzine e ville i bonus arrivano al 110% addirittura. Per quanto tempo non avere a disposizione questi incentivi è dato saperlo ed è per cui consigliabile sfruttarli finché possibile.»

In Italia, burocrazia e tempi lunghi ammazzano qualsiasi iniziativa. Il settore del design ne è essenziale o anche lì si annusano certe difficoltà?

«In Italia la burocrazia è una delle principali trigger legata alle difficoltà di fare impresa. Il settore del design delle costruzioni vive un rapporto simbiotico con la burocrazia poiché la norma e alle costruzioni ed anche alle costruzioni determinati commonplace abitativi ed estetici, spesso complica troppo la vita ai progettisti i committenti. Qualsiasi attività imprenditoriale vive d’idee ma se propone idee, come spesso avviene, vengono costrette all’interno di un recinto burocratico ne risultano snaturate, impoverite o addirittura rese impraticabili, pur essendo di buon senso e dagli stessi enti a cui si di collaborare, il che è un’assurdità. Negli anni, il modo di abitare delle persone è cambiato ma purtroppo con esso non è cambiatota la burocrazia che avrebbe dovuto snellirsi e plasmarsi sulle nuove necessità delle imprese, in una parola la burocrazia dovrebbe essere più “resiliente”, termine divenuto comune a seguito dell ‘emergenza covid. All’estero, advert esempio, è molto più facile iniziare una nuova attività imprenditoriale e questo porta moltissimi giovani imprenditori a muoversi verso altri lidi invece che investire qui. Questo chiaramente si riflette sull’architettura e sul design perché senza imprenditoria e senza clienti non si fa progettazione.»

Abita e lavora a Milano Due, dove ha aperto uno studio. Cosa fa di preciso? È da solo o in squadra?

«Il nostro studio di Progettazione è “familiare”, costituito da me, mia moglie Laura Moretti per la parte progettuale-costruttiva e da mia sorella Valentina per quello che riguarda la decorazione d’interni e le finiture. Siamo un giovane group molto dinamico ed appassionato del nostro lavoro, ingrediente senza il quale la nostra attività sarebbe impraticabile. Ci occupiamo della fase progettuale nella sua completezza ed in ogni dettaglio, della costruzione degli immobili ed infine dell’arredo e della decorazione degli interni. In pratica, accompagniamo il cliente dal momento in cui acquista o vuolere il suo appartamento fino alla riconsegna delle chiavi dell’motionless pronto per essere abitato . Il nostro focus è l’inside design ma ci occupiamo anche di allestimento, progettazione architettonica di esterni e di complessi, ed ogni tanto a richiesta di graphic design. Questo ufficio è nato da un’concept di mio padre più di 35 anni fa ma Laura, Valentina ed io siamo subentrati in completa autonomia circa una decina di anni fa attualizzandolo sotto diversi aspetti: dalla scelta di fornitori autonomia giovani con stile e avanguardia al metodo lavorativo che consenti al cliente di avere un unico referente per la ristrutturazione, decorazione ed arredo del proprio motionless, dandoci davvero ottimi risultati dei quali siamo molto contenuti. Quello che non è cambiato negli anni è appunto l’entusiasmo nell’affrontare nuovi progetti e nuove sfide, il che è fondante nel nostro lavoro perché consenti di cercare sempre soluzioni revolutionary, particolari e “advert hoc”, tagliate su misura del cliente.»

Milano Due pare sia un buon tester per sondare prezzi di case, arredarle o ristrutturarle…

«Milano Due è in realtà un terreno molto particolare perché i prezzi delle case tendine advert un andamento sinusoidale abbastanza frequente. Basti pensare che negli ultimi cinque anni hanno subito oscillazioni di circa 1000 € al metro quadrato in più e meno. È inoltre possibile riscontrare enormi differenze di prezzo in base alla residenza in cui si trova l’motionless, alla vicinanza o meno ai servizi, e questo è percepito quasi esclusivamente da coloro che risiedono nel quartiere da tempo e non chi si è appena trasferito da Milano. La popolazione del quartiere è molto esigente verso quelli che sono gli commonplace progettuali e costruttivi e per cui è molto importante operare con grande attenzione al nice di ottenere la completa soddisfazione del cliente. Progettualmente, le case di Milano Due, per quanto sono state costruite molto bene quasi 50 anni fa, devono necessariamente adattarsi e plasmarsi il più possibile al periodo storico in cui viviamo: le richieste agli spazi abitativi non sono le caratteristiche dell’epoca in cui furono concepiti ma soprattutto negli ultimi due anni hanno subito una forte evoluzione a causa dell’emergenza sanitaria. E’ necessario dare molta più attenzione allo spazio della zona giorno in cui cucina e soggiorno tendono a convivere in modo permeabile, denotandosi come uno spazio comune che possa essere all’occorrenza suddiviso da porte scorrevoli, pareti mobili o da setti vetrati; viene richiesta spesso la creazione di studi o angoli da adibire allo good working o video conferenze; anche i locali servizi hanno ormai la loro dignità e possono essere decostruiti, advert esempio, inserendo vasche da bagno o in digital camera e separandoli dal sanitario attraverso un divisorio che possa essere nuovamente vetrato o meno. Alla base della nostra proposta progettuale vi è il tentativo di eliminare o ridurre il più possibile i corridoi e recuperare cosi metri quadrati preziosi, mantenendo gli spazi fruibili, eleganti e sempre su misura.»

Le prospettive per il futuro sono rosee o ancora faticose?

«Le prospettive sono assolutamente rosee e credo sia necessario guardare con ottimismo al futuro nonostante la contingente crisi in Ucraina, che sta creando seri problemi in termini di logistica, ed approvvigionamento di materiali, e la passata emergenza sanitaria poiché la flessibilità ed il dinamismo sono le componenti essenziali del nostro vivere quotidiano. Un’attività professionale è lo specchio della società, muore quando è ferma, quando è priva di prospettive e non riesce a rinnovarsi: fortunatamente tutto ciò è molto lontano da noi.»





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