Quanti passi al giorno fare per ridurre il rischio di reflusso gastroesofageo


Tutti sappiamo che un’attività fisica regolare, più o meno intensa, può apportare numerosi benefici alla nostra salute fisica e mentale. A numerosi studi che suggeriscono come capace di aumentare l’aspettativa di vita ridurre il rischio di malattie, tra cui questa patologia dimostrarlo, diabete di tipo 2 e diversi tumori. Proprio per questo motivo, gli esperti raccomandano 10.000 passi al giorno, un obiettivo che oggi si può monitorare facilmente grazie ai health tracker o dispositivi indossabili sempre più diffusi. Tuttavia, sebbene questo obiettivo generale sia ampiamente iniziato come ottimale per la salute, non è basato su show, ma deriva da una campagna di advertising and marketing della Yamasa Clock and Instrument Firm nata per un contatto con la chiamataManpo-kei” (che si traduce in “10.000 passi”) creato in occasione delle Olimpiadi di Tokyo del 1964. Advert oggi non esistono linee guida di salute pubblica riconosciute dall’OMS che raccomandino un numero specifico di passaggi al giorno per migliorare la salute, perché non Le ricerche precedenti hanno, infatti, monitorato l’attività per brevi periodi di tempo utilizzando dispositivi da laboratorio e osservando i risultati sulla salute anni o addirittura decenni dopo.

Ma ora un staff di ricerca della Centro medico dell’Università di Vanderbilt (Nashville, USA) ha condotto il primo studio in assoluto che l’associazione tra attività fisica e insorgenza di malattie fisiche, basata su dispositivi di tracciamento delle attività quotidiane utilizzate nella vita reale. I risultati hanno dimostrato che fare più passi al giorno può davvero ridurre il rischio di sviluppare determinati tipi di malattie, come obesità, diabete, ipertensione, reflusso gastrico, depressione e apnea notturna. La ricerca è stata pubblicata su Medicina della Natura.

Lo studio

La nuova ricerca è stata in grado di analizzare anni di dati relativi alle attività quotidiane di 6.042 partecipanti (il 73% di sesso femminile) con un’età media di 57 anni e leggermente in sovrappeso, raccolti quotidianamente dai dispositivi indossati dai partecipanti e collegati alle cartelle cliniche elettroniche (EHR). I partecipanti sono stati monitorati attraverso il Fitbit, tracker sportivo che hanno indossato per circa 10 ore al giorno, per un periodo di 4 anni, durante quale il hanno percorso tra i 6.000 ei 10.000 passi al giorno. Il conteggio e l’intensità dei passi giornalieri (definiti come passi al minuto) sono stati quindi confrontati con l’incidenza della malattia all’interno del gruppo e confrontati con i tassi di malattia nella popolazione generale. “Questi dati – hanno dichiarato i ricercatori – forniscono nuove show empiriche dei livelli di attività associati al rischio di malattie sufficienti e suggeriscono che l’integrazione dei dati commerciali dei dispositivi indossabili nell’EHR può essere prezioso per supportare l’assistenza clinica”.

8000-9000 passi al giorno rischiando il rischio di molte malattie in arrivo

I risultati hanno mostrato che all’aumentare dei passi, si riduce il rischio di molte malattie veloci. In particolare, circa 8.000-9.000 passi sembrano ridurre il rischio di molte condizioni tra cui obesità, apnea notturna, malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e disturbo depressivo maggiore. I ricercatori hanno anche scoperto che le persone in sovrappeso che aumentavano i loro passieri da 6.000 a 11.000 avevano il 64% in meno di probabilità di diventare obesi rispetto a quelle che mantenevano lo stesso numero di giornali passieri. Se queste statistiche non mostrino una relazione diretta di causa-effetto (ci sono anche molti altri fattori coinvolti), l’associazione è abbastanza forte da indicare che fare più passi ogni giorno e aumentare l’intensità a un ritmo più rapido, può ridurre il rischio di malattia.

Andare oltre questa gamma non apporta vantaggi aggiuntivi per diabete e ipertensione

I ricercatori hanno anche osservato che andare oltre questo vary (8.000-9.000 passi al giorno) potrebbe avere altri vantaggi, ma non riduce il rischio di ipertensione e di diabete. I ricercatori hanno infatti notato che una volta che gli individui avevano raggiunto circa 8.000-9.000 passi al giorno, i vantaggi relativi alla riduzione del rischio di queste ipertensione e il diabete si stabilizzava. “Il fatto che siamo stati in grado di rilevare più solide associazioni tra passi e incidente in questo campione suggerisce che potrebbero esistere associazioni ancora forti in una popolazione più sedentaria”.

“Sebbene sia necessario la convalida in un campione più diversificato – hanno dichiarato i ricercatori -, questi risultati forniscono una base di dimostrare reali per la guida clinica sui livelli di attività necessari per ridurre il rischio di malattia”.

Camminare o correre: qual è la velocità giusta per ridurre il rischio cardiovascolare

Quale deve essere la velocità del passo

Un’altra ricerca dell’Università di Sydney e dell’Università della Danimarca meridionale suggerisce quanto sia importante anche la velocità del passo: un passo più veloce può fornire ulteriori vantaggi, superiori ai benefici dei passi giornalieri totali. Lo studio ha, infatti, dimostrato che coloro che camminano regolarmente a un ritmo più veloce o con maggiore intensità, a volte durante il giorno, hanno un minor rischio di mortalità per tutte le trigger, di demenza, di cancro e di malattie cardiovascolari, rispetto a coloro che camminano più lentamente.

I risultati di questi studi suggeriscono dunque nuove linee guida sull’attività fisica, che includono la routine dei giornalieri da monitorare con dispositivi indossabili, volta a prevenire le malattie dovute.



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